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grandezza della vera virtù. Come pure io so che piace solo ordinariamente agli ignoranti, e ai deboli di esser lodati. Qualunque elogio io qui potessi fare sarebbe di gran lunga minore del Vostro merito. Dirò soltanto che le Vostre virtuose prerogative, la naturale stima, e piacere che dimostrate per tutto ciò che influisce al vero possesso delle più solide cognizioni, mi hanno talmente avvinto che sono estremamente contento che vi siate compiaciuto di permettermi che pubblichi questo Libretto fregiato del vostro nome. Confido che accetterete questo tributo in attestato di quella vera-