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lia. Quindi è, che i Fiorentini nutri- rono in ogni tempo fpiriti nobili, e ge- nerofi, e niuna imprefa, benchè difficile, e grande, intentata lafciarono, per acqui- ftare a fe medefimi gloria, ed alla Patria ornamento, e fplendore. Scoffo il duro gio- go di effere ad altri foggetti, dopo la de- cadenza dell' Imperio Occidentale nel quin- to fecolo, procurarono di vivere in liber- tà; per confervar la quale, non meno, che per dilatare i confini del proprio do- minio, furono forzati ad abbattere l'au- dacia de' loro nemici, disfacendo Caftelli, efpugnando Città, e riducendo fotto il loro comando Popoli interi. Fatti pertan- to potenti, non temerono di foẞenere ofti- natiffime guerre contra i primi potentati d'Italia, riportandone bene fpeffo fegna- late vittorie, le quali fenz' alcun dubbio non farebbero così tofto ceffate, fe non ne aveffero il corfo impedito le difcordie civili. Queste furono, che tolfero a' Grandi il Governo, e 'l tramutarono di Ariftocratico in Popolare, e di Popolare lo riduffero a Prin- cipato poichè la Repubblica ne' primi tempi folamente dagli Ottimati fi gover- nò, indi dal nobile, e potente Popolo ( fuorichè nella rivoluzione de' Ciompi