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ornamenti di Statue, e di Pitture, che nobilmente l'adornano. La Tavola dell'Altare rappresentante l'ultima Cena è opera di Santi di Tito, la Storia della Manna è del Passignano; di Iacopo da Empoli è il Sagrifizio di Abramo. Il saziar delle Turbe nel Deserto, e la Cena d'Emaus sono del Cav. Curradi; e S. Paolo che risuscita un Fanciullo è del Biliverti. La volta è di Bernardino Poccetti, e ancora i Santi dipinti a fresco tramezzo a detti quadri in otto nicchie nell'altre quattro vi sono gli Evangelisti di marmo, che due sono di Lodovico Salvetti, e i due dall'Altare del Pierarti. Dopo la quale segue la bellissima Cappella di S. Antonino Arcivescovo di Firenze fatta fabbricare con somma magnificenza da Averardo, e da Antonio Salviati. Ella è tutta di marmi nobilmente lavorati col disegno di Giovanni Bologna. Tre belle Tavole di Pittori eccellenti ne adornano vagamente le tre facciate; quella di mezzo è opera d'Alessandro Allori; quella che rappresenta il Lebbroso risanato in cornu Evangelii è di Francesco Poppi, l'altra di Batista Naldini. In cia-