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sue spalle quella stessa Croce, ove il nostro Salvatore con la sua morte compì la redenzione del genere umano. Nella seguente Cappella, eravi una stupenda Tavola di Fra Bartolemmeo, ma il Principe Ferdinando, che la volle avere, ne fece fare altrettanto bellissima copia al Gabbiani, che certamente si scambia dal medesimo originale. Nella terza di mano del Passignano, vi è espresso S. Vincenzio Ferreri predicante al Popolo. Nella quarta vicino alla porta vi è la Tavola dipinta dal Cavalier Paggi Genovese, rappresentante la Trasfigurazione sul Tabor. La soffitta è tutta intagliata, e riccamente dorata, con lo sfondo assai ben condotto, uscito dal pennello di Gio. Antonio Pucci. È degno di memoria, che qui furono sepolti il Conte Giovanni Pico della Mirandola, che fu chiamato la Fenice degl'ingegni, ed Agnolo Poliziano uomo letteratissimo, e singolare, e ai nostri tempi i celebri Giuseppe Averani, e il Proposto Anton Francesco Gori. Non meno però della Chiesa è ragguardevole il Convento, fatto fabbricare da Cosimo, e Lorenzo de' Medici, al quale fu